giovedì 30 dicembre 2010

Quest'anno ho deciso: Capodanno nel Salento!

Solitamente si consiglia il Salento per le vacanze estive, ma qui, in questo lontano lembo, sono un milione le esperienze e le suggestioni da vivere anche d'inverno.

Nel periodo natalizio, poi, l'atmosfera che si respira diventa davvero unica...

Ecco alcuni consigli su cosa fare e cosa vedere durante il vostro soggiorno di Natale e Capodanno nel Salento.

A Otranto non si può perdere l'appuntamento con l'Alba dei Popoli, una rassegna di Arte, Cultura, Musica e Spettacoli, che culmina con il concertone in piazza del 31 dicembreLa prima luce del nuovo anno giunge in Italia dal Salento, da Otranto, essendo Otranto la città più ad Oriente della penisola. Per non perdersi lo spettacolo del “primo sorriso del sole”, che gli otrantini raccontano essere di buon auspicio, la notte di San Silvestro, migliaia di persone si ritrovano qui, nella città dei Martiri, per brindare al nuovo anno.
Da Otranto si può partire alla scoperta di borghi illuminati a festa e di bellissimi presepi.
Il miracolo della natività nel Salento è stato sempre vivissimo e il fascino della tradizione presepiale nel Salento rimane immutato e carico di pathos popolare.
Tra le tappe da non perdere il presepe di Lecce, dove statue di cartapesta ad altezza d’uomo popolano un paesaggio rurale tipico salentino. E poi c'è la magica atmosfera natalizia di Lecce: tutti i negozi sono addobbati a festa, luci e colori caldi avvolgono le strade e le piazze, una città intera si mostra in tutta la sua bellezza e regala emozioni e suggestioni.
E' commovente lo spettacolo del Presepe vivente di Tricase, che trasforma la cittadina salentina in una ricostruzione di Betlemme, grazie alla passione e al coinvolgimento di oltre 200 figuranti, i quali mettono in scena e recuperano i più umili e antichi mestieri salentini.

Il Salento è la terra del possibile, un miraggio di fuga a portata di mano: allora perchè non lasciarsi coccolare in una dimora storica con beauty farm, per indimenticabili momenti di relax e benessere? Un concentrato di emozioni e sorprese che renderanno il vostro Capodanno in Puglia davvero indimenticabile.

Il Capodanno, inoltre, potrebbe essere un ghiotto pretesto per trascorrere qualche insolita notte in un paesaggio da fiaba, alla scoperta di uno dei borghi più suggestivi d'Italia: Alberobello, la capitale dei trulli!

Oppure, scegliete un'elegante masseria, per coniugare la magica atmosfera del Salento di un tempo, quello agreste e genuino, ad uno standard eccellente di servizi, dove recuperare il contatto con la natura e immergersi nella pace e nel relax.

Come vedete, le occasioni non mancano...basta scegliere il Salento...

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lunedì 27 dicembre 2010

Perchè venire in vacanza nel Salento

E’ da poco più di venti anni che il Salento è diventato uno dei poli di attrazione per chi vuole trascorrere una vacanza ricca di emozioni e di fascino. Questa terra è infatti finalmente riuscita a rivelarsi per il suo patrimonio naturalistico, culturale e artistico, racchiuso nelle splendide cittadine ricche di storia e di arte, come Lecce recentemente inserita (unica città italiana) nella lista "Best in travel 2010" di Lonely Planet quale città da visitare nel 2010, con la magia che si respira nell’aria, aria che sa di grazia e di cultura, di accoglienza e di festa, di barocco e di orecchiette; Otranto, dove storia, fascino, mare cristallino, divertimento, servizi e accoglienza tipica salentina si concentrano e trovano la loro massima espressione: passare da Otranto è non essere più gli stessi; Gallipolipalazzi e costruzioni in pietra leccese, il barocco che esplode in ogni dove, mare cristallino e sole sempre generoso che esalta i colori fino all'esasperazione, il cielo azzurro striato di nuvole, un continuo via vai di gente sorridente…questa è Gallipoli.

Il Salento regala inoltre splendidi litorali che si aprono in spiagge immense e candide come quelle tropicali, o in aspri e selvaggi panorami di scogliere ed anfratti rocciosi O ancora il fascinoso paesaggio dell’entroterra, con le sue terre rosse e gli uliveti, i vigneti e le antiche vie della pastorizia e della cultura contadina.

La bellezza del Salento e l’afflusso sempre più numerosi di turisti e viaggiatori, attirati qui dalle tante bellezze che il territorio sa offrire, sono stati i motori dello sviluppo esponenziale dell’industria del turismo in questa regione della Puglia. Un’industria che, nata solo di recente, è riuscita a coniugare con armonia l’esigenza di accogliere ogni anno sempre più ospiti con la salvaguardia e rispetto dell'ambiente e del territorio.

Oltre al patrimonio storico ed artistico ci sono anche altri aspetti del Salento che si potranno ammirare, non solo durante l’estate ma per tutta la durata dell’anno solare.

In primo luogo la cultura locale, che ha una delle sue espressioni d’eccellenza nella tradizione popolare della pizzica, una danza tradizionale un tempo utilizzata come strumento terapeutico per curare le tarantolate ed oggi riscoperta dai giovani come prezioso ed affascinante momento di svago, divertimento e cultura.
La pizzica è al centro di eventi molto importanti, come il festival che si tiene ogni anno a Melpignano nella seconda metà di agosto, diventato da qualche anno un appuntamento cui partecipano migliaia di persone. Un evento che in pochi anni ha saputo stimolare l’interesse anche al di fuori dei confini regionali o nazionali, anche grazie al fatto che sono stati molti, in questi dieci anni di vita del festival, gli artisti di fama internazionale che hanno partecipato alla manifestazione, cimentandosi con le asprezze e le sonorità indiavolate che contraddistinguono la pizzica.

Anche l'artigianato salentino, che è riuscito a sopravvivere a tempi frenetici sapendosi rinnovare e trovando nuova linfa nei giovani che hanno deciso di non partire più, di non abbandonare la loro amata terra, è un aspetto particolarmente interessante. Esso si caratterizza nelle diverse zone del Salento a seconda delle materie prime: la pietra leccese, l'umile cartapesta, la ceramica e la terracotta, l'ebanisteria salentina e perfino gli esili giunchi, che intrecciati da mani esperte, diventano canestri, ceste, nasse per la pesca e fiscelle per contenere il formaggio fresco.Vivere il Salento significa vivere le sue tradizioni. Nei piccoli borghi e nelle grandi città il lavoro degli artigiani rivive nella lavorazione di splendide creazioni artistiche, oggi come allora realizzate secondo metodi tradizionali.
Affacciarsi discretamente in una bottega e fare quattro chiacchiere con l'artigiano può regalare sensazioni intense ed impreviste, che aiutano senz'altro a scoprire fino in fondo l'essenza e l'intimità di questa terra...

Un altro aspetto di sicuro interesse per chi è in vacanza nel Salento è la cucina locale. Tantissimi i piatti tradizionali, e ricchissima l’offerta di alimenti genuini, provenienti dalle pescose acque del Mediterraneo e dalla terra fertile dove da millenni si coltivano pregiati prodotti come le olive e l’uva, gli ortaggi e la frutta, le “Cicureddhe cu la carne de maiale” (cicorie selvatiche con la pancetta di maiale), oppure le “Cicureddhe cu le fave nette”, i famosi “Turcinieddri”, fatti con le interiora di agnello e poi cotti alla brace e i “ Pezzetti di cavallo”, carne di cavallo fatta al sugo con alloro e peperoncino piccante, le Pucce, ovvero pane con le olive nere, che spesso per i giovani sono un sfiziosa alternativa al classico panino e il “Pasticciotto Leccese”, Indimenticabile il sapore dell’olio extravergine di oliva, e dei vini locali, che da qualche anno sono riusciti a conquistare il cuore ed il palato di moltissimi estimatori, in Italia come all’estero, nonché premi ed i marchi di qualità DOP e DOC. Sapori genuini ed intensi che contribuiscono a rendere ancor più piacevole il soggiorno e la vacanza in Salento.

Tra le fonti: pizzica.info
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venerdì 24 dicembre 2010

La lettura di questo articolo non è consigliata a chi ancora crede a Babbo Natale...

Quando è nato Babbo Natale?
Babbo Natale, quell’anziano signore vestito di rosso con la barba bianca e la pancia, pare sia nato nel 1931, inventato dalla Coca Cola per reclamizzare la celebre bevanda. L’inventore sarebbe quindi un pubblicitario di nome Sundbolm. Non a caso i colori del vestito classico di Babbo Natale sono gli stessi della Coca Cola. Anche le renne sono una trovata pubblicitaria della Coca Cola, mentre l’originale Santa Claus era raffigurato su un cavallo bianco. In realtà l’immagine di Babbo Natale in bianco e rosso esiste già dal 1863 e riprendeva la leggenda di Santa Claus.
In breve, la Coca Cola ha ripreso quanto già era stato creato, ma ha amplificato e standardizzato l’immagine classica di Babbo Natale.

Chi è Santa Claus?
Il Babbo Natale della Coca Cola che ha preso stabilmente posto nell’immaginario collettivo riprende la tradizione di Santa Claus (in italiano San Nicola), protettore dei bambini e degli studenti. Secondo la leggenda l’uomo, di origine turca e proveniente da una famiglia nobile e ricca, aiuto’ un’altra famiglia caduta in rovina, dove tre ragazze avrebbero dovuto cominciare a prostituirsi per sopravvivere alla povertà. Il turco Santa Claus dono’ dei sacchi di monete d’oro alle ragazze per fornir loro una dote tale da essere prese in sposa, ma trovando la finestra delle loro camera chiusa lascio’ cadere i sacchi dal camino. Da qui la leggenda dell’uomo buono che porta doni passando dal camino.

Perchè il Natale viene festeggiato il 25 dicembre?
La Sacra Scrittura non ha lasciato alcuna data cronologica intorno alla Nascita di Gesù, per cui il 25 dicembre non è da ritenersi come il «dies natalis» del Signore.Dalla mitologia si rileva che il 25 dicembre i pagani iniziati ai misteri di Mitra celebravano la festa del natale del "Sol invictus". Questo culto idolatria al dio Sole, l'eliolatria, fu l'ultima forma ereditata dal paganesimo romano.
L'Imperatore Aurelio diede ad essa una consacrazione ufficiale, erigendo in suo onore un tempio favoloso, mentre fissava la solennità di quel dio al solstizio d'inverno, cioè al 25 dicembre. Quando però l'imperatore Costantino si convertì al cristianesimo, fu necessario fare di quella data non più il «dies natalis» dell' astro del giorno, bensì il «dies natalis» di Colui di cui l'astro era soltanto il simbolo nel cosmo. Così ebbe inizio il nostro Natale.

Gesù è nato nell’anno zero?
No, sarebbe nato tra il 10 e il 4 avanti Cristo. L’errore deriverebbe dagli errati calcoli del monaco Dionigi il Piccolo. La data di nascita di Gesù non è esplicitamente riportata né dai Vangeli, le principali fonti storiche su Gesù, né dalle altre fonti non cristiane. Dato che i Vangeli la collocano negli ultimi anni del re Erode il Grande, vi è sostanziale accordo tra quasi tutti gli studiosi nel collocare la nascita di Gesù tra il 7-6 a.C.
Secondo la maggior parte degli storici, infatti, Erode sarebbe morto nel 4 a.C.
Da qui l’errore storico e il paradosso: Cristo sarebbe nato almeno 4 anni prima della nascita di Cristo.

Perchè si addobba l’albero di Natale?
Nell’antico Egitto, durante il culto del sole, si addobbava una piramide. Tradizione poi ripresa anche da altri popoli, tra i quali anche quelli del nord, che ovviamente sostituirono cio’ che non avevano con quanto disponibile: dalla piramide all’abete. Le luci sull’albero, come nel culto del sole, rappresentano la luce della vita.

Coincidenze con il culto del sole
Nella seconda metà del mese di dicembre nell’antica Roma vi erano i saturnali, ossia le feste in onore di Saturno, che celebravano la fine dei giorni piu’ bui in onore dell’allungamento delle giornate. Tra le caratteristiche di queste feste: cessavano le attività pubbliche per qualche giorno (prime vacanze di Natale…) e abolizione -per qualche giorno- delle differenze sociali (a Natale siamo tutti più buoni…)

Perchè a Natale ci si scambiano gli auguri?
Le feste sono, indubbiamente, nate con l’uomo. Erano manifestazioni spontanee di gioia accompagnate ad avvenimenti naturali: l’uomo, come gli animali, festeggiava l’arrivo della pioggia, il ritorno della primavera, i mesi di abbondanza…
Le prime ricorrenze umane venivano salutate con “riti di buon augurio”: ci si augurava, ad esempio che il ritorno della pioggia portasse abbondanza o ci si augurava una buona caccia. Da ciò gli auguri che ancora oggi ci scambiamo.

E lo scambio dei regali?
L'usanza di scambiarsi i doni il giorno di Natale per festeggiare la nativita' di Gesu' ha le sue origini, in realtà, in una ricorrenza antecedente il cristianesimo. Ovvero quella dei Saturnali, una festa che si svolgeva nell'antica Roma nei giorni a cavallo del solstizio d'inverno, dal 17 al 23 Dicembre.
Erano feste in onore di Saturno, dio delle semine e di una mitica età dell'oro, durante la quale gli uomini vivevano in prosperità e fratellanza.
Durante questi festeggiamenti, accompagnati da sontuosi banchetti cui partecipavano su un piano di parità servi e padroni, nacque la consuetudine di scambiarsi doni come gesto simbolo di uguaglianza sociale, nel ricordo dell'eta' saturnia.
Su questo patrimonio di credenze e simbologie pagane, a partire dal IV secolo d.C. si e' inserita la tradizione cristiana di scambiarsi "strenne" per festeggiare il dies natalis di Cristo.

BUON NATALE A TUTTI!!!!!
Tra le fonti:
Wikipedia - Magnaromagna - Incontraregesù

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giovedì 23 dicembre 2010

Storie e racconti su Babbo Natale

Babbo Natale è un elemento imprenscindibile della tradizione natalizia. Nell'immaginario collettivo, ha una lunga barba bianca, è vestito di rosso, guida una slitta trainata da renne e porta i doni ai bambini.
Dal punto di vista storico, il personaggio deriverebbe dal Vescovo San Nicola di Myra (città dell'odierna Turchia) che esortò gli abitanti ad andare in Chiesa e a portare un regalo ai bambini.
La leggenda è alla base della grande festa olandese di Sinterklaas che, a sua volta, ha dato origine al mito e al nome di Santa Claus, nelle sue diverse varianti.
Nel Salento, per i più piccoli, l'arrivo di Babbo Natale ha qualcosa di magico; per i più grandi, la notte del 24 è l'occasione giusta per preparare e gustare una cena genuina, fatta di "pittule" fritte nell'olio, bianche ma anche ripiene con baccalà o alla pizzaiola, rape lesse, pasta con il baccalà, pesce di pasta di mandorla, ripieno di marmellata, cioccolato, frutta candita,  purcedduzzi e carteddhate, conditi con miele e vin cotto e ricoperti di confettini colorati e pinoli.
Fonte: Salento in Tasca

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Curiosità sul Natale

Furono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività, anche se nel Vangelo non viene citata la data della venuta di Gesù; sappiamo per certo che nacque quando regnava l'Imperatore Cesare Augusto.
La festa cristiana del 25 dicembre si diffuse nel IV secolo, secondo alcuni in contrapposizione alla festa pagana del Sole invitto. Una fonte autorevole, il Cronografo (il più antico calendario della Chiesa di Roma), attesta la scelta di questo giorno nel 354. La diffusione a livello popolare si realizza pienamente nell' '800, quando ogni famiglia, in occasione del Natale, costruisce un presepe in casa.
In questo secolo, si caratterizza l'arte presepiale della Puglia, specialmente a Lecce, con l'uso innovativo della cartapesta.
L'albero c'era già, mancavano li pupi....
Fonte: Salento in Tasca

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martedì 21 dicembre 2010

Su e giù per l'Italia, tra tradizioni, dolci e cenoni di Natale

Arrivano le feste e l'Italia si prepara a far rivivere i colori e i suoni tipici natalizi e, soprattutto, i sapori della tavola. Da nord a sud dello Stivale il Natale porta con sè il calore della casa e della famiglia, il gusto e il profumo delle cose genuine, l'albero e il presepe, i regali, la musica delle cornamuse e delle zampogne. Tradizioni intimamente legate ai ricordi dell'infanzia, che si rinnovano e si arricchiscono ogni anno in compagnia di parenti e amici, in uno slalom gigante tra pranzi extralarge e cene sfiziose.

Gli italiani, si sa, sono dei buongustai e nonostante la crisi non badano a spese nei momenti di festa, privilegiando i prodotti locali e abbandonando sempre più mode esterofile, in voga fino a qualche anno fa.
Quindi, meno caviale, ostriche e salmone; più bollito, cappelletti in brodo, pizze rustiche e agrumi nostrani per un autentico trionfo del made in Italy gastronomico.
Ed ecco che in tutto il Belpaese il menù natalizio è ricco e variegato: dal cappone in Piemonte alla minestra di cardi in Abruzzo, dalla brovada e muset con polenta in Friuli al fristingo nelle Marche, dai canederli in Trentino, allo sfincione in Sicilia.
In Puglia, nel Salento in particolare
, imperdibili sono le "pittule" fritte nell'olio, bianche ma anche ripiene con baccalà, verdure, o alla pizzaiola, le rape lesse, la pasta con il baccalà, il baccalà al sugo o fritto.

Non mancano vini e spumanti, formaggi, salumi e frutta fresca o secca.
E ovviamente i dolci: dai "grandi classici" come il panettone, il pandoro e il torrone, spesso prodotti artigianalmente, a quelli più legati al territorio: il panpepato a Ferrara, il panforte a Siena, il pandolce in Liguria e gli struffoli a Napoli.Esistono poi altre pietanze per eccellenza che vengono preparate e gustate solo in questo periodo dell'anno.
In Basilicata il pezzo forte è il picciliatedd, un pane impastato con le mandorle; in Calabria si preparano i quazunielli, calzoncini ripieni di uva passa, noci, mosto cotto e cannella; in Campania è famosa l'insalata di rinforzo: un misto di cetriolini, cipolline, peperoni sott'aceto a pezzettini con olive e acciughe, affiancati al cavolfiore cotto; in Emilia Romagna non può mancare il panone, un dolce fatto di mandorle, cioccolato, noci, pinoli, uvetta e miele; in Puglia, tradizione obbliga di preparare il pesce di pasta di mandorla, ripieno di marmellata, cioccolato, frutta candita, i purcedduzzi e le carteddhate, conditi con miele e vin cotto e ricoperti di confettini colorati e pinoli.

Tra i primi piatti che appaiono magicamente sulla tavola delle feste anche agnolotti, ravioli, spaghetti alla chitarra e culurgiones: questi ultimi al sugo di pomodoro e pecorino grattugiato spopolano in Sardegna, gli agnolotti al plin con sugo d'arrosto in Piemonte, i ravioli in brodo di cappone in Veneto, la minestra di cappelleti in Toscana, i maccheroni alla chitarra in Molise, gli spaghetti sminuzzati in brodo d'arzilla con broccoli nel Lazio.

La cena della vigilia prevede solitamente secondi a base di pesce, dal capitone all'anguilla marinata, dallo stoccafisso a una profusione di molluschi e crostacei. La carne abbonda, invece, durante il pranzo del 25: a seconda dei gusti e delle zone si punta sul cappone, sul tacchino farcito o sull'agnello  arrosto, il tutto accompagnato da verdure e patate a volontà, cotte in tutte le maniere.

E tu? Raccontaci con quali piatti delizierai parenti e amici in questi giorni di festa...

venerdì 17 dicembre 2010

Offerte last minute Capodanno nel Salento

Last minute è una definizione oramai molto famosa nel turismo ed una decisione di acquisto sempre più richiesta ed apprezzata dal turista.
Si tratta di aspettare l'offerta dell'ultimo momento, quando, laddove ci siano camere invendute, l'hotel o il tour operator pur di venderle concede sconti e ribassi dei prezzi, praticando delle tariffe assai più competitive rispetto al prezzo originale, quello “da catalogo” per intenderci.

In altre parole, si tratta dei "saldi" del mercato turistico. E il concetto è praticamente lo stesso: si può fare l'"affarone" ma, di sicuro, bisogna adeguare le proprie decisioni alle disponibilità del momento e occorre avere la voglia e la possibilità di pianificare e organizzare la meta e la data delle proprie vacanze all'ultimo minuto, appunto.

Mancano solo pochi giorni, ormai, prima di salutare il 2010 e sperare il meglio per il nuovo anno.
Abbiamo pensato di suggerirvi qualche last minute interessante per chi desiderasse organizzare un soggiorno nel Salento per il Capodanno.

I pacchetti che vi proponiamo sono delle offerte last minute Capodanno nel Salento.

Last minute Capodanno nel Salento:

PUGLIA - Castellaneta Marina - Taranto
Periodo Offerta:  31/12/2010 - 02/01/2011
Pacchetto 2 Notti € 230,00 p.p.
Il pacchetto comprende:
- Trattamento di Pensione completa (acqua e vino inclusi)
- Animazione diurna e serale , mini club
- Cenone del 31/12
- Pranzo del 01/01

Hotel 4 stelle - Victoria Palace Hotel
PUGLIA - Gallipoli - Lecce
Periodo Offerta:  31/12/2010 - 02/01/2011
Pacchetto 2 Notti € 250,00 p.p.
Il pacchetto comprende:
- Trattamento di Pensione Completa (acqua e vino inclusi)
- 31/12 Cenone di Capodanno con musica dal vivo
- 01/01 Pranzo di Capodanno
- Animazione
- Visita guidata del centro storico

Villaggio 4 stelle - Messapia Villaggio Hotel & Resort
PUGLIA - Santa Maria di Leuca - Lecce
Periodo Offerta:  31/12/2010 - 01/01/2011
Pacchetto 1 Notte € 155,00 p.p.
Il pacchetto comprende:
- Cocktail di benvenuto
- Aperitivo in musica deep house
- 31/12 Cenone di Capodanno
- Soluzione Sud Band  (soul, funky e jazz)
- Intrattenimento musicale: revival musica italiana e house music
- Ricca colazione a buffet
- Late check out

PUGLIA - Santa Cesarea Terme - Lecce
Periodo Offerta:  31/12/2010 - 02/01/2011
Pacchetto 2 Notti € 275,00 p.p.
L'offerta comprende:
- Cocktail di benvenuto in camera con frutta
- Due Notti in trattamento di pensione completa acqua e vino della casa incluso ai pasti
- Gran Cenone di Fine Anno con le prelibatezze del mediterraneo, musica Live e balli per festeggiare insieme l’ arrivo del nuovo anno;
- Pranzo di Capodanno
- Possibilità di prenotare trattamenti extra al centro benessere


Periodo Offerta:  31/12/2010 - 02/01/2011
Pacchetto 2 Notti € 300,00 p.p.
Il pacchetto comprende:
- Drink di Benvenuto
- Trattamento di Pensione Completa ( acqua e vino inclusi)
- Ricca colazione continentale a buffet
- Intrattenimento musicale con musica dal vivo, serate piano bar
- 31/12 Gran Cenone di San Silvestro con un raffinato menù di prelibatezze, accompagnati da musica dal vivo, cotillons, balli e tante sorprese
- Grande Tombolata
- 01/01 Pranzo di Capodanno
- Ingresso alla zona umida al Centro Benessere

Fatti furbo: prenota a condizioni molto interessanti il tuo Capodanno nel Salento!
Fai il pieno di energie e preparati ad affrontare un anno povero di lunghi week end!!!


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mercoledì 15 dicembre 2010

Cosa fare a Capodanno?

Pronti per il Capodanno 2011? Da qualche giorno ormai cresce la tensione!!! La domanda “Tu cosa farai a Capodanno?” diventa sempre più ricorrente tra amici e colleghi e l’insistenza di questo argomento provoca crecente ansia generale...

Di anno in anno, tutti ci riproponiamo di fare qualcosa, possibilmente di originale, ma nessuno poi pianifica a dovere e in tempo dove e come festeggiare l'arrivo del nuovo anno.
Tu hai deciso cosa fare a Capodanno? Come passerai San Silvestro? Dove andrai a brindare il 31 dicembre 2010?

Stesso posto e stesse persone di un anno fa è sempre una buona idea e, se la compagnia è quella giusta, si va sul sicuro; oppure, ormai ovunque, si organizza il Capodanno in piazza, con concerti di ogni tipo sotto le stelle: se c'è la giusta sintonia con la piazza, il divertimento e la baldoria sono assicurati! Altro classico: cenone con gli amici in qualche ristorante e serata in discoteca: un pò standard, ma, come dire, "usato garantito"...

Di sicuro c'è che, arrivati a questo punto dell'anno, bisogna iniziare a fare i conti con l'angosciante interrogativo: cosa fare a Capodanno?

C'è chi resta in famiglia, chi ha prenotato viaggi in mete esotiche o nelle più accessibili capitali Europee, oppure una delle tante proposte in Italia...
C'è chi ha deciso di fare una crociera romantica, per amare, oppure per innamorarsi, o per farsi perdonare...
C'è chi ha scelto uno chalet in montagna...in effetti, senza neve, che gusto c'è?
C'è chi attende fino all'ultimo, e spesso invano, un'offerta allettante da parte di qualcuno (non meglio specificato!)..
C'è anche chi lavora o chi sceglie di non festeggiare (e come dargli torto?!negli ultimi tempi, non è che ci siano molti motivi per farlo!!)

E voi cosa farete a Capodanno? Diteci cosa farete quest'anno, oppure cosa vi piacerebbe fare, oppure cosa purtroppo non farete per chissà quale motivo…
Segnalateci idee carine, curiose ed originali...Date uno spunto ai nostri "angosciati" lettori raccontandoci le vostre idee per capodanno: saremo ben lieti di pubblicarle!!

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domenica 12 dicembre 2010

Tradizioni, eventi, sagre, feste e cultura nel Salento: gli appuntamenti da non perdere

Luci, addobbi colorati e vetrine natalizie fanno già da sfondo al magico Natale 2010. Nel Salento, i preparativi vanno avanti già da tempo e festeggiare il Natale in questo lontano lembo sarà un’occasione speciale per poter vivere la suggestiva atmosfera salentina, tra un presepe e un mercatino di Natale in centro città con la propria famiglia.

Per gustare la magica atmosfera del Salento e del Natale nel Salento, vi riassumerò brevemente di settimana in settimana i cinque appuntamenti da non perdere.

1 - La Fiera di Santa Lucia, tradizionale esposizione di manufatti in creta e cartapesta d'ispirazione natalizia che si tiene a Lecce, negli ex magazzini Upim, ogni giorno fino al 6 gennaio.
L'esposizione, nota anche come Fiera dei Pupi, vede impegnati oltre 100 espositori provenienti principalmente da Lecce e provincia, i quali esporranno manufatti artigianali di notevole risalto simbolico e artistico, che sarà possibile ammirare e acquistare: presepi, figure in cartapesta e in terracotta, accessori e oggettistica natalizia, in linea con la tradizione artigianale e presepiale salentina.

2 - Il Mercato di Campagna Amica, che si svolge in Piazza Bottazzi a Lecce, dove sarà possibile acquistare verdura, frutta, vino, olio etc, tutto rigorosamente di produzione salentina. L'iniziativa, che si terrà domenica 12, è promossa da Coldiretti per creare un filo diretto tra coltivatori e consumatori, all'insegna della convenienza e della genuinità.

3 - Lunedì 13, ad Ugento, nota località turistica del litorale ionico salentino, si svolgono i solenni festeggiamenti in onore di Santa Lucia. Le principali vie della cittadina saranno addobbate con le caratteristiche luminarie e, dato l'approssimarsi delle festività natalizie, tra le varie bancarelle sarà possibile vedere ed acquistare addobbi per il presepe e l'albero di Natale.

4 - A Zollino, giovedì 16, protagonisti sapori e piatti del Salento: appuntamento da non perdere al Mastro Bizantino, dove si terrà per turisti e non, la Cena Paisana: piatti tipici e antiche ricette, preparati nel rispetto della tradizione culinaria salentina.

5 - I Menamenamò, storico gruppo musicale salentino, promuovono a Spongano una sette giorni di musica popolare e divertimento, a partire da giovedì 16 dicembre. Gli appuntamenti si terranno ogni sera in Piazza della Repubblica.

sabato 11 dicembre 2010

La Fiera dei Pupi: tradizioni di Natale nel Salento

La Fiera di Santa Lucia, la tradizionale esposizione di manufatti in creta e cartapesta d'ispirazione natalizia ha finalmente aperto i battenti a Lecce, negli ex magazzini Upim.
L'esposizione, nota anche come Fiera dei Pupi, vede impegnati oltre 100 espositori provenienti principalmente da Lecce e provincia, i quali esporranno manufatti artigianali di notevole risalto simbolico e artistico, che sarà possibile ammirare e acquistare: presepi, figure in cartapesta e in terracotta, accessori e oggettistica natalizia, in linea con la tradizione artigianale e presepiale salentina.

La magia del mistero dell'incarnazione e il miracolo della natività nel Salento è stato sempre vivissimo e ha trovato sfogo sia nella realizzazione di importanti opere artigianali a carattere sacro, sia nell'antica tradizione presepistica salentina.

Nel periodo natalizio, a Lecce e provincia, sono numerosi le rappresentazioni di presepi viventi e non.
Da non perdere, il Presepe di Lecce, dove statue di cartapesta ad altezza d'uomo popolano un paesaggio rurale tipico salentino, con aranceti e piante tipiche mediterranee, pajare e muretti a secco.

E, soprattutto, il commovente spettacolo del Presepe Vivente di Tricase, giunto ormai alla trentesima edizione, che trasforma la cittadina salentina in una ricostruzione di Betlemme, con oltre 200 figuranti che mettono in scena e recuperano i più umili e antichi mestieri salentini.

Corrono i secoli, cambiano stili, materiali, scuole e scenari storici, ma il fascino della tradizione presepiale nel Salento rimane carico di pathos popolare; la Fiera di Santa Lucia vuole essere un'occasione per incoraggiare e favorire espressioni artistiche e tecniche professionali capaci di amplificare la tradizione e restituire all'artigianato sacro leccese quel valore che lo ha reso emblema artistico cultura salentina, a livello nazionale e internazionale.

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giovedì 9 dicembre 2010

Il Salento ammalia...anche a Capodanno

Solitamente si consiglia il Salento per le vacanze estive, ma qui, in questo lontano lembo, sono un milione le esperienze e le suggestioni da vivere anche d'inverno.

Nel periodo natalizio, poi, l'atmosfera che si respira diventa davvero unica...

Ecco alcuni consigli su cosa fare e cosa vedere durante il vostro soggiorno di Natale e Capodanno nel Salento.

A Otranto, come ogni anno, non si può perdere l'appuntamento con l'Alba dei Popoli, una rassegna di Arte, Cultura, Musica e Spettacoli, che culmina con il concertone in piazza del 31 dicembre. La rassegna intende ricordare a tutti che la prima luce del nuovo anno giunge in Italia dal Salento, da Otranto, essendo Otranto la città più ad Oriente della penisola.Per non perdersi lo spettacolo del “primo sorriso del sole”, che gli otrantini raccontano essere di buon auspicio, la notte di San Silvestro, migliaia di persone sfidano l’inclemenza del tempo e si ritrovano qui, nella città dei Martiri, per brindare al nuovo anno.
Da Otranto si può partire alla scoperta di borghi illuminati a festa e di bellissimi presepi.
La magia del mistero dell’incarnazione e il miracolo della natività nel Salento è stato sempre vivissimo. Corrono i secoli, ma il fascino della tradizione presepiale nel Salento rimane immutato e carico di pathos popolare.
Tra le tappe da non perdere il presepe di Lecce, dove statue di cartapesta ad altezza d’uomo popolano un paesaggio rurale tipico salentino. E poi c'è la magica atmosfera natalizia di Lecce: tutti i negozi sono addobbati a festa, luci e colori caldi avvolgono le strade e le piazze, una città intera si mostra in tutta la sua bellezza e regala emozioni e suggestioni.
E' commovente lo spettacolo del Presepe vivente di Tricase, che trasforma la cittadina salentina in una ricostruzione di Betlemme, grazie alla passione e al coinvolgimento di oltre 200 figuranti, i quali mettono in scena e recuperano i più umili e antichi mestieri salentini.

Il Salento è la terra del possibile, un miraggio di fuga a portata di mano, il sogno esotico italiano con, in più, lo spessore della storia; è un luogo incantevole, dove, specie in questo periodo, tutto risponde al bisogno del corpo di un'immersione completa nel relax. Allora perchè non lasciarsi coccolare in una dimora storica con beauty farm, o in un albergo di charme, per indimenticabili momenti di relax e benessere? Un concentrato di emozioni e sorprese che renderanno il vostro Capodanno in Puglia davvero indimenticabile.

Il Capodanno, inoltre, potrebbe essere un ghiotto pretesto per trascorrere qualche insolita notte in un paesaggio da fiaba e l'occasione giusta per un weekend rigenerante, alla scoperta di uno dei borghi più suggestivi d'Italia: Alberobello, la capitale dei trulli!

Oppure, scegliete un'elegante masseria, per coniugare la magica atmosfera del Salento di un tempo, quello agreste e genuino, ad uno standard eccellente di servizi, dove recuperare il contatto con la natura e immergersi nella pace e nel relax.

Come vedete, le occasioni non mancano...basta scegliere il Salento...

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martedì 7 dicembre 2010

Le tradizioni del Salento: il "digiuno" dell'Immacolata

Oggi è la vigilia dell'Immacolata e nel Salento certe tradizioni vanno rispettate...

Stamattina la cucina era spenta, nè il pentolino del latte, nè la caffettiera erano sui fornelli, al contrario del solito.

Come tradizione e impegno religioso prevedono, si digiuna per ringraziare la Madonna Immacolata, un sacrificio inteso come rituale di purificazione del corpo e dell'anima.

Nel Salento, si usa saltare la colazione, ma il momento del pranzo è un rito e un piacere che ricompensa il sacrificio di grandi e bambini.

Oggi a tavola non si mangia carne, ma ci si delizia con le caratteristiche "pucce", un tipo di pane fragrante e profumato che si prepara per la ‘vigilia’, che arriva sulla tavola ancora caldo: si condisce, in quest'occasione, con tonno, capperi, alici e formaggio e si mangia a morsi...
La puccia è un pane tipico salentino: si tratta di pane di grano duro dalla forma tonda e se non deve essere farcito prevede nell’impasto l’aggiunta di olive nere: la puccia con le olive, appunto...da mangiare con la dovuta attenzione...

E poi ci sono le "pittule", pallottole di pasta lievitata molto morbida, fritte nell'olio bollente: semplici o "alla pizzaiola", ripiene di baccalà o di cavolfiore, sono una vera delizia del palato, soprattutto se mangiate quando sono ancora caldissime!!

Per essere un sacrificio, non è certo così difficile...

Contro ogni Halloween e ogni esterofilia commerciale, bisognerebbe prendere a cuore queste semplici tradizioni, così ricche di fede e di genuinità...

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lunedì 6 dicembre 2010

Diario di viaggio: in bici nel Salento 2

Riprendo a raccontarvi il mio entusiasmante viaggio in bici nel Salento, sul tratto di litorale adriatico salentino.
Come vi accennavo, il secondo giorno avevamo intenzione di lasciarci travolgere dall'incantevole tratto di costa che collega Otranto a Castro Marina, passando per Santa Cesarea Terme.
Di buon'ora partiamo in direzione sud e sin da subito ci appare chiaro che Otranto risulta essere quasi uno spartiacque del litorale, in quanto la costa accogliente, mai ripida e a tratti sabbiosa che ci aveva affascinati il giorno prima, lascia spazio, da Otranto in giù, ad una scogliera ripida e a picco sul mare, capace di regalare colori ed emozioni quasi senza eguali.

Seguiamo la strada litoranea che si dirige verso il faro di Torre del Serpe e della Baia delle Orte, uno degli angoli meglio preservati della costa salentina, dove persino l'ex cava di bauxite ormai rinaturalizzata, regala uno spettacolo di smeraldo nella terra ocra e marrone.
L'asfalto costeggia l'alta falesia a picco sul mare, il paesaggio è mozzafiato; scendiamo verso il promontorio di Capo d'Otranto, dove il faro della Palascia, posto in cui tradizione vuole che il 31 dicembre ci si rechi per ammirare il sole sorgere dal mare in occasione della cosiddetta Alba dei Popoli, è stato restaurato come Museo del Mare.
La strada tende ad allontanarsi dal mare, ma in prossimità della Torre di Sant'Emiliano è possibile deviare nuovamente verso l'incanto del mare.
Si giunge in breve a Porto Badisco, dove la leggenda narra che sia approdato Enea; qui lo scenario è selvaggio e la spiaggia bianca ed il mare trasparente racchiudono uno dei tesori preistorici più importanti d'Europa, purtroppo non visitabile, la Grotta dei Cervi.


Questo tratto di litoranea è di difficile accesso ed è ideale per gli amanti dell'avventura, fatta eccezione per poche ma affascinanti insenature, tra cui le Orte e Porto Badisco, consigliate anche per le famiglie.

A Porto Badisco, ci siamo lasciati travolgere dal sensuale sapore dei ricci di mare, consumati in enorme quantità in una spartana salumeria in piazzetta, un ambiente schietto e senza fronzoli, dove il protagonista assoluto è il riccio…

Proseguendo, dopo una serie di tornanti, arriviamo a Santa Cesarea Terme, una delle più curiose ed orientaleggianti località del Salento. Continuando ancora sulla litoranea verso sud, costeggiando alti sulla falesia, poco prima del borgo arroccato di Castro, si trova il bivio per la Grotta Zinzulusa, che richiede una lunga discesa di tornanti per arrivare al livello del mare, al parcheggio e all'ingresso.
Visitare la Grotta Zinzulusa è un'emozione da non perdere...
Da lì, dopo un fugace pranzo, abbiamo intrapreso la strada del ritorno; da Santa Cesarea Terme, abbiamo imboccato la strada per Poggiardo, per poi svoltare subito per Cerfignano. Al paese, una strada sterrata tra gli ulivi taglia per la campagna, in direzione Uggiano La Chiesa, dove abbiamo deviato per poche centinaia di metri, seguendo i cartelli verso il Dolmen Li Scusi, curiosa "tavola dei giganti" della civiltà neolitica, tra le secolari piante di ulivo.

Il Salento continuava a sorprenderci pedalata dopo pedalata...dolce e poi scontroso, poi ostico e ospitale, il Salento, in ogni sua possibile espressione, è un percorso a serpentina che la natura ha progettato per tenere vivo l’interesse del viaggiatore che abbia voglia di appagare i suoi sensi e di vivere incancellabili emozioni...
Lo ringrazieremo sempre...

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domenica 5 dicembre 2010

Capodanno nel Salento: dove e come festeggiare spendendo poco

Negli ultimi giorni, la domanda “Tu cosa farai a Capodanno?” diventa sempre più ricorrente tra amici e colleghi e l’insistenza di questo argomento provoca crecente ansia generale, in quanto tutti hanno intenzione di fare qualcosa, possibilmente di originale, ma sono pochi coloro che hanno avuto modo e tempo di pianificare a dovere dove e come festeggiare l'arrivo del nuovo anno.

Ecco allora 3 proposte originali e vantaggiose per festeggiare nel Salento la notte più attesa dell’anno...con un occhio al budget...

Un Capodanno low cost nel Salento:

1 - La suggestiva Lecce, con il suo immutato clima di aristocratico distacco verso le sollecitazioni al nuovo e la sua elegante impronta barocca.
E' rigenerante respirare la magica atmosfera natalizia di Lecce: i negozi sono addobbati a festa, luci e colori caldi avvolgono le strade e le piazze, una città intera si mostra in tutta la sua bellezza e regala emozioni e suggestioni.
Prenotate un B&B a due passi dal centro (http://www.bbcortedeimusco.it/): due pernottamenti con prima colazione nella suite "Il Caminetto" al costo di € 70,00 a coppia per notte. Scegliete poi uno dei tanti cenoni organizzati, a prezzi molto competitivi; noi ve ne consigliamo uno di charme, presso la Masseria Albaro Resort (http://www.albaroresort.it/).

2 - La preziosa Otranto, con la surreale atmosfera del suo borgo antico, dove si manifesta il “primo sorriso del sole”, che gli otrantini raccontano essere di buon auspicio: è la prima alba d’Italia, essendo Otranto la città più ad Oriente della penisola.
A Otranto, prenotate un confortevole e centrale appartamento, da € 45,00 a persona al giorno (http://www.derentotravel.com/) e poi aspettate la mezzanotte in piazza, insieme a migliaia di persone che si ritrovano qui, nella città dei Martiri, per brindare al nuovo anno.
Il concertone finale della affermatissima rassegna l'Alba dei Popoli quest'anno prevede, tra gli ospiti, anche Nina Zilli.

3 - L'esclusivo borgo di Alberobello, la capitale dei trulli, dove fare un tuffo nelle fiabe e ammirare queste bizzarre abitazioni, in un'atmosfera unica al mondo, facendosi coinvolgere dalle tradizioni della terra di Puglia e dal divertimento.
La Chiusa di Chietri propone un pacchetto con pernottamento nei trulli e cenone a partire da € 300,00 (http://www.lachiusadichietri.it/).

Che il conto alla rovescia abbia inizio...

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Diario di Viaggio: Capodanno in piazza a Otranto (3)

Il proprietario del locale vedendoci fibrillanti ci propose di salire sul terrazzo con champagne e calici: noi sorpresi ed entusiasti accogliemmo subito l’idea e sfidando il freddo e il vento salimmo. Ai nostri occhi ci apparve una vista senza fiato, alla nostra destra il mare e a sinistra la piazza gremita e festosa: avevamo il posto in prima fila come avevamo sperato!

In quel momento sul palco Mario Biondi con la sua voce profonda ci riscaldava dal freddo e ci guidava verso il tanto atteso conto alla rovescia.…5-4-3-2-1…BUON ANNO da OTRANTO!
A quel punto tutto intorno a noi sembrava magico: applausi, urla, abbracci, baci..se ne vedevano di tutti i colori, ma era festa per tutti!!

Iniziarono poi degli emozionanti fuochi d’artificio sul mare: che grande emozione è stata poter ammirare un tale spettacolo su quel terrazzo, abbracciata alla persona con cui avevo condiviso gli ultimi 5 capodanno!

Dopo un breve ma intenso momento di romanticismo, decidemmo di scendere in piazza e mescolarci nella folla: tra risate, musica e tanti auguri a perfetti sconosciuti trascorremmo le ore più belle della nostra vacanza e del nuovo anno.

La risaputa ospitalità dei salentini, il dividere il momento con loro, con delle persone sconosciute fino a qualche minuto prima, mi permise di sentirmi veramente parte della terra che così calorosamente mi aveva ospitato sin dal primo istante.

Dopo poco, travolta dal suo ritmo frenetico, quasi senza volerlo, mi  ritrovai a ballare la pizzica, una danza popolare che nasce come ballo curativo dal morso della taranta, un grosso ragno che abita le campagne del Salento, e che è diventata negli anni una danza di corteggiamento. Mi sono buttata, ho iniziato ad improvvisare senza temere giudizi, senza pormi il problema di ballarla bene o male.
Grazie ad un gruppo di ragazzi di Galatina riuscimmo anche ad imparare i primi passi e a ballare con ancor più anima.
Proseguimmo così per quasi tutta la nottata fino a quando non ci invitarono ad andare al faro per ammirare la prima alba.
Prima di arrivare al faro, stop presso un forno (sembra che sia aperto sempre tutta la notte) per prendere i pasticciotti (pasta frolla ripiena di crema) e un cappuccino per riscaldarci ed attendere dolcemente il sorgere del sole.

Nella magica atmosfera del faro della Palascia, osservammo rapiti il sole sorgere dal mare: uno spettacolo emozionante, fiabesco, un gioco di barlumi e trasparenze che accarezzavano le onde e illuminavano il cielo ancora assopito.
Era il “primo sorriso del sole”, quello che gli otrantini raccontano essere di buon auspicio; da sempre, ogni nuovo giorno inizia da qui: è la prima alba d’Italia, essendo Otranto la città più ad Oriente della penisola.

Le immagini restaranno incise per sempre nella nostra memoria e nel nostro cuore: eravamo abbracciati, insieme, a dare il benvenuto al nuovo anno.

Riflessi, colori, trasparenze di luce mai più riviste da allora: ci guardammo e senza dire nulla ci rendemmo conto che quello sarebbe stato un capodanno indimenticabile.

sabato 4 dicembre 2010

Diario di Viaggio: Capodanno in piazza a Otranto (2)

Arrivati nel centro storico di Otranto, ci accolse un imponente castello e decidemmo di avvicinarci per poi capire che lì si sarebbe svolto il tanto atteso evento. Ci addentrammo e scoprimmo un piccolo mondo vivo, viuzze tortuose intrise di fascino, negozietti, laboratori e locali molto raffinati dove poter gustare i piatti tipici della cucina salentina: rimanemmo da subito affascinati dai colori e dall’atmosfera natalizia che si respirava.  
Subito dopo, altra insolita scoperta: nel fossato del castello c’era un  presepe vivente! La gente percorreva tutto il sentiero stazionando man mano di fronte ai vari personaggi, ammirando gli antichi mestieri che venivano di volta in volta rappresentati. L’atmosfera che si respirava era quella dei tempi ormai andati, un’atmosfera calda e ricca di tradizione. Alla fine del percorso c’era una capanna dove veniva offerto dell’ottimo vino locale e della pasta di pane fritta che loro chiamano “pittule”: sfiziose quelle al peperoncino!

L’aria di festa del posto ormai ci aveva  coinvolto e ripercorrendo, allegramente, a ritroso la strada verso la macchina ci accorgemmo che un ristorantino nei pressi dell’uscita del castello stava organizzando il cenone per capodanno. Ragionammo un po’ sull’organizzazione della serata del 31 e decidemmo di prenotare lì per essere il più vicini possibili al concerto (consiglio che oltretutto ci aveva dato un simpatico abitante di Otranto, avvisandoci che arrivando al castello dopo la mezzanotte avremmo perso gran parte dello spettacolo).
La giornata del 31 passò in fretta: avevamo deciso di fare un giro sulla litoranea adriatica, che qualcuno a ragione ha definito una delle strade più belle del mondo con i suoi saliscendi, le curve, le marine e le case dei pescatori, le torri e le orchidee: spettacolo!In men che non si dica, ci ritrovammo a prepararci per la serata, che dall’atmosfera, si preannunciava già frizzante.
Il programma dello spettacolo prevedeva ospiti molto interessanti, tra i quali gruppi locali di pizzica, Mario Biondi, Alexia, Roy Paci e gli Aretuska.

Alle 21 eravamo già seduti al ristorante per l’inizio del cenone.

La serata era fredda ad Otranto, un vento pungente che veniva dal mare. Il ristorante non era molto grande, ma era comunque pieno di tavolate di giovani come noi e anche qualche coppietta solitaria. Aveva un balcone che affacciava sul mare e da lì potevamo ammirare il mare mosso ma con una splendida luna piena che si rifletteva sulla sua superficie. Molto soddisfatti del clima che si respirava e della gentilezza del personale, iniziammo la cena. Il tutto procedeva con il giusto ritmo e gli umori erano sempre più festosi ed elettrizzati, tanto che ad un certo punto ci ritrovammo tutti a fare il trenino passando per il balcone e salutando le persone che ci guardavano dal basso.
È entusiasmante vedere come queste situazioni creino legami tra persone che neanche si conoscono.

Ormai vicini alla mezzanotte, ci affrettammo a finire il dolce.

Continua...

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venerdì 3 dicembre 2010

Diario di Viaggio: Capodanno in piazza a Otranto (1)

Come ogni anno tutti a cena a casa mia per decidere la meta dove trascorrere il capodanno. Siamo in sette e quindi non è mai facile decidere in modo veloce e senza lunghe discussioni, ma quello che è successo quella sera di due anni fa ha qualcosa di magico, quasi fosse destino...e infatti quando Marco disse: “Perché non andiamo a trascorrere capodanno nel Salento?” tutti ci guardammo e con enorme sorpresa e senza battere ciglio tutti dicemmo di si!

Il 29/12 tutti pronti a partire in direzione Sud e nello specifico verso Otranto. Perché abbiamo scelto questa città? Quello che ci ha affascinato è il nome dello spettacolo che ogni anno viene organizzato per dare il benvenuto al nuovo anno…L’ALBA DEI POPOLI!

Penso che il nome si commenti da solo; noi eravamo molto contenti, abbiamo tutti sentito parlare del Salento, soprattutto come località turistica estiva, ma un po’ci preoccupava il pensiero che magari d’inverno fosse piatta.

Giunti ad Otranto, ci ritroviamo a percorrere un bellissimo tratto di costa che ci lascia senza fiato, prima di raggiungere la masseria che avevamo prenotato  (http://www.masseriapanareo.com/), immersa nel verde e negli ulivi che caratterizzano questa splendida terra. Per noi vedere quella terra di un colore rosso intenso e quegli alberi secolari, che sembrano quasi scolpiti da uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, è qualcosa che è fatica descrivere: bisogna vederli e viverli quei luoghi per apprezzarli ed amarli.

Neanche il tempo di poggiare i bagagli in camera che eravamo già pronti a scoprire il Salento, Otranto e l'Alba dei Popoli: volevamo avere i posti in prima fila!

Continua...

mercoledì 1 dicembre 2010

Le spiagge più belle e i lidi più trendy del Salento: da Porto Cesareo a Porto Selvaggio

Il tratto di costa nella zona di Porto Cesareo è uno tra i più ricercati. Un'area marina protetta dove, seguendo percorsi guidati (i sentieri blu), si può andare ala scoperta delle formazioni di coralligeno, di praterie di posidonia e di tante grotte che rendono lo scenario sommerso davvero sorprendente. Sul fondale non è difficile imbattersi in reperti archeologici, come le colonne romane a poche mitri dalla costa, ma sono soprattutto i molluschi, i crostacei e le testuggini ad attirare la curiosità dei subacquei.E poi qui è di casa la medusa immortale, l'unico organismo in grado di invertire il proprio ciclo biologico e non morire mai.

Tra spiagge libere e lidi attrezzati, ce n'è per tutti i gusti: il Goa e il Bahia del Sol (http://www.bahiadelsol.it/) sono molto frequentati dai giovani; il Togo Bay (http://www.togobayportocesareo.it/) è attrezzato anche per i disabili e ha grandi baldacchini e lettoni in stile africano; l'Orange Sun (http://www.orangesun.it/), già da tempo sold out per gli ombrelloni, merita una sosta per l'ottimo ristorante e gli eventi musicali.

Dirigendosi a sud, s'incontrano Torre Squillace e la magnifica baia di Sant'Isidoro. Un ritorno alla tranquillità suggellato dall'incontro della Palude del Capitano, con centinaia di rarità botaniche che svettano tra le spundurate, le depressioni nel terreno inondate di acque salmastre, e dagli spettacolari affacci sul mare del Parco Regionale Naturale di Porto Selvaggio. Attraversato il grande bosco di Pini d'Aleppo, si raggiunge la minuscola spiaggetta di ciottoli per tuffarsi nella baia verde-blu. Basta spostarsi sulla destra di pochi metri e, attraverso un sentiero che sa di timo e di ginepro, ci si ritrova in piccole insenature ricche di anfratti ed ex cave messapiche, dove fare un bagno nelle numerose sorgenti di acqua dolce.

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