martedì 7 dicembre 2010

Le tradizioni del Salento: il "digiuno" dell'Immacolata

Oggi è la vigilia dell'Immacolata e nel Salento certe tradizioni vanno rispettate...

Stamattina la cucina era spenta, nè il pentolino del latte, nè la caffettiera erano sui fornelli, al contrario del solito.

Come tradizione e impegno religioso prevedono, si digiuna per ringraziare la Madonna Immacolata, un sacrificio inteso come rituale di purificazione del corpo e dell'anima.

Nel Salento, si usa saltare la colazione, ma il momento del pranzo è un rito e un piacere che ricompensa il sacrificio di grandi e bambini.

Oggi a tavola non si mangia carne, ma ci si delizia con le caratteristiche "pucce", un tipo di pane fragrante e profumato che si prepara per la ‘vigilia’, che arriva sulla tavola ancora caldo: si condisce, in quest'occasione, con tonno, capperi, alici e formaggio e si mangia a morsi...
La puccia è un pane tipico salentino: si tratta di pane di grano duro dalla forma tonda e se non deve essere farcito prevede nell’impasto l’aggiunta di olive nere: la puccia con le olive, appunto...da mangiare con la dovuta attenzione...

E poi ci sono le "pittule", pallottole di pasta lievitata molto morbida, fritte nell'olio bollente: semplici o "alla pizzaiola", ripiene di baccalà o di cavolfiore, sono una vera delizia del palato, soprattutto se mangiate quando sono ancora caldissime!!

Per essere un sacrificio, non è certo così difficile...

Contro ogni Halloween e ogni esterofilia commerciale, bisognerebbe prendere a cuore queste semplici tradizioni, così ricche di fede e di genuinità...

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