domenica 7 novembre 2010

Cose da fare e da vedere nel Salento: la cucina tipica

Il Salento è una terra ricca di molti splendidi luoghi da vedere e di opere d’arte da visitare, quindi in una vacanza non mancheranno sicuramente le cose da fare; ma per immergervi completamente nell’atmosfera del posto non potete non assaporare gli squisiti piatti tipici: in fondo, anche la cucina è arte!

La cucina pugliese, tipica espressione della sana e gustosa dieta mediterranea, è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo, perchè i  suoi piatti sono ricchi di ingredienti naturali, genuini e saporiti. E' una cucina prevalentemente povera ma piena di  tradizioni, fatta di  sapori mai perduti nel tempo, basata su pietanze inventate con i prodotti generosamente offerti dall'orto e dal mare, accompagnati da carni allevate in proprio, da olio rigorosamente extra vergine di oliva, da un pane che non ha eguali e da un vino da veri intenditori.

Diciamo che il gusto prettamente mediterraneo è il filo conduttore di ogni  piatto, anche se decidere quale sia il piatto simbolo è veramente difficile.

Quasi come quando si passa un gioiello di famiglia da una generazione all’altra, con tanto amore e tanta accortezza, per preservarlo, allo stesso modo nelle famiglie si tramandano le ricette di questi piatti senza tempo e che raccontano la storia di questi luoghi.
Immaginate di essere in una casa salentina o anche in uno dei meravigliosi ristorantini di cucina tipica che in queste zone abbondano, sapete cosa vi troverete o cosa potrete ordinare?

Iniziamo con “Pittule” e “Panzarotti di patate”: le prime sono delle di frittelle di pasta lievitata, salate naturalmente, che vengono fritte di solito a forma di palla. Possono essere vuote o al loro interno si può trovare il cavolfiore o le si può gustare alla pizzaiola(con pomodoro,cipolla,tonno o acciughe) o le si può mangiare con il “cotto” (vino fatto ribollire talmente tante volte che diventa una salsa dolce) in modo da sentire il contrasto dolce salato. Le seconde invece sono fatte con le patate lesse e schiacciate  a cui si aggiungono uova, formaggio, pepe, prezzemolo o menta a seconda dei gusti. Dopodiché si prende l’impasto e si formano tanti bastoncini che prima di essere fritti vengono passati nel pane grattugiato. Il risultato sono dei bastoncini croccanti fuori ma morbidissimi e gustosi all’interno, una vera prelibatezza.

Altro piatto forte sono le verdure: un bel piatto di “Cicureddhe cu la carne de maiale” (cicorie selvatiche con la pancetta di maiale): le cicorie vengono lessate e a parte viene fatto un soffritto di cipolla in cui viene fatta la cuocere la pancetta con peperoncino piccante e alloro. Dopo vengono aggiunte le cicorie e del formaggio pecorino.  
Oppure le “Cicureddhe cu le fave nette” (cicorie selvatiche con la purea di fave): la cosa caratteristica di questa ricetta è il modo in cui vengono cucinate le fave e cioè nella “pignata” che altro non è che un tegame di coccio, in cui i nostri nonni erano soliti cucinare i legumi sul fuoco del camino. Vi posso assicurare che cotti in questo modo i legumi sono veramente molto più buoni!

Passiamo ai primi: “Ciceri e tria”, pasta fatta in casa con i ceci o “orecchiette e minchiareddhi”(maccheroncini fatti in casa) o “sagne 'ncannulate”, (sono delle tagliatelle lunghe che vengono ritorte) condite con  pomodoro fresco, basilico e formaggio pecorino o ricotta forte; o ancore la più famose “Orecchiette con cime di rape e acciughe”.

Per chi invece adora il pesce la cucina salentina offre delle vere e proprie delizie tra cui gli “Spaghetti alla polpa di riccio di mare”, gli “Spaghetti alici e mollica” e la “Taieddhra”, simbolo dell’ecletticità della cucina salentina, fatta con riso, zucchine, patate, carciofi, cipolle, pomodori e cozze nere il tutto fatto a strati e passato al forno.

Cucina povera, ma dai sapori intensi tutti accompagnati dallo squisito olio di oliva dal profumo inebriante.

Come non menzionare in questo viaggio gastronomico i famosi “Turcinieddri”, fatti con le interiora di agnello e poi cotti alla brace e i “ Pezzetti di cavallo”, carne di cavallo fatta al sugo con alloro e peperoncino piccante.

Tutti questi ottimi piatti vengono accompagnati o con del buon pane di grano o con le Pucce, ovvero pane con le olive nere, che spesso per i giovani sono un sfiziosa alternativa al classico panino.

Per concludere, lasciatevi tentare dal “Pasticciotto Leccese”, prelibata torta di pastafrolla chiusa con all’interno una delicata crema pasticcera; se invece vi trovate nel periodo natalizio avrete la fortuna di gustare i dolci tipici e cioè i “purceddhruzzi” e le “ncarteddhrate”, pasta dolce fatta a palline o striscioline decorate da confetti di anice e miele.

E se per caso dopo un pranzo luculliano come questo doveste avere un leggero languorino pomeridiano, fate un salto in un bar o in una rosticceria e chiedete senza indugio un “rustico”(pasta sfoglia ripiena con besciamella, mozzarella e pomodoro) o se trattasi di un caldo pomeriggio d’estate mangiate una “frisella con il pomodoro” (pane croccante che va bagnato e condito con il pomodoro e accompagnato con ogni genere di ortaggi) e vedrete che fino all’ora di cena potrete ancora godere della magia del Salento.

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