domenica 7 novembre 2010

Cose da fare e da vedere nel Salento: il folklore e le sagre

In qualsiasi periodo dell'anno, nel Salento non si corre mai il rischio di annoiarsi; ma è con l'estate che una miriade di eventi, concerti, sagre, festival, rendono veramente difficile la scelta. All'arrivo della bella stagione un'onda sonora percorre le piazze, i borghi, le corti.
E' la pizzica, una trascinante musica dal ritmo ossessivo, a farla da padrona sotto le stelle delle calde serate salentine. La musica che un tempo accompagnava le donne pizzicate dal velenoso ragno (la taranta), attraverso un ballo infinito sotto la protezione di San Paolo a Galatina, è oggi diventata la colonna sonora di una terra che ha sublimato un passato di stenti, riconoscendo in essa un ritmo che da energia e vitalità.

E' questa nuova pizzica a calamitare ogni anno migliaia di persone a Melpignano per "La Notte della Taranta", un concerto evento che si svolge nell'ultimo fne settimana di agosto, dove vengono trascinati nel vortice della danza e della musica popolare salentina anche rockstar e cantanti di diversi generi musicali (ovviamente insieme ad artisti e musicisti salentini). La serata conclusiva è anticipata da diversi concerti che si tengono negli altri paesi della Grecìa Salentina durante tutto il mese di agosto.

La rassegna di spettacoli ed eventi più importante è invece "Negroamaro", nome preso in prestito dal tradizionale vino che racchiude in se il profumo e la forza del Salento. il "Negroamaro, festival delle culture migranti", prende il via a giugno e prosegue fino alla fine di luglio, attraverso un percorso itinerante che tocca diversi centri del Salento. Il festival è un crogiolo di linguaggi e culture, emblema stesso di questa terra di frontiera.

E’ un vero e proprio festival del folklore quello che si tiene a Torrepaduli, frazione di Ruffano, dal 12 al 17 agosto. Torrepaduli, famosa per i suoi tamburellisti, è uno degli ombelichi della taranta, per via della Danza delle Spade: nella notte tra il 15 e il 16 agosto, due uomini mimano un duello di scherma usando le sole mani al ritmo incessante dei suonatori di tamburelli.

Dal 13 al 24 dicembre ha luogo a Lecce un antico mercato popolare con merci di ogni genere, tra cui statuine presepiali di fattura artigianale. Per l'occasione le strade del centro storico di Lecce si riempiono di colorate bancarelle in cui è possibile fare acquisti fino a tarda sera. Nell'ex convento dei Teatini viene inoltre allestita ogni anno una mostra temporanea di presepi artistici realizzati dalle abili mani dei "pupari ” in cartapesta o in terracotta.

Sono invece le moltissime sagre dai centri più grandi ai paesini più piccoli e caratteristici ad offrire al visitatore un vero e proprio viaggio nella cultura e nella gastronomia locale, un'occasione unica per assaporare i piatti della cultura contadina preparati secondo ricette antichissime.Dalla "grika" sceblasti di Zollino (nei primi giorni di agosto), un piccolo pane cotto al forno di pietra condito con pomodoro, zucchine, zucca e olive nere, alla "municeddha" di Cannole (nella prima settimana di agosto), ovvero la escargot del Salento, le lumache cotte alla brace o soffritte, uno dei piatti preferiti dai salentini; dalla patata di Parabita alla "conserva mara" di Spongano, una crema a base di pomodoro e peperoni essiccati al sole, molto piccante.
Da non perdere sono senz'altro la carne de cavaddhu di Seclì (la carne di cavallo, protagonista dell’evento, può essere gustata in diversi modi: nei banchetti infatti vi sono fettine arrosto, polpette fritte, ma, soprattutto, i "pezzetti" al sugo) e li "gnommareddhi" di Montesano, deliziosi involtini – chiamati anche Turcinieddhi – preparati con frattaglie di agnello o capretto da latte: cuore, fegato, polmone e milza vengono lavati, tagliati a pezzi, aromatizzati con sale, pepe e prezzemolo, avvolti in una membrana e stretti con pezzi di intestino.
E’ un vero e proprio viaggio nella cucina tipica di Sogliano Cavour la sagra dedicata alle gustosissime friseddhe, uno speciale pane tostato condito con l’ottimo olio locale, pomodori e basilico e alle “purpette”, bocconcini di carne di cavallo, pane e formaggio cotte nell’olio bollente.
E poi a Ortelle, la Fiera di San Vito e Festa del maiale salentino: non si hanno notizie certe in merito alle origine di questa fiera, ma è certo che si tratta di un importante appuntamento per tutti gli allevatori della provincia e per coloro che vogliono gustare le deliziose carni del maiale.

Conoscere i sapori e la cucina di una terra significa comprenderne meglio storia e cultura: le sagre del Salento rappresentano anche la preservazione di un patrimonio culturale.
Un viaggio che ha mille odori, sapori e colori, quello nel Salento, un viaggio che può lasciare ricordi meravigliosi o, addirittura, succede a molti, la voglia di ricominciare proprio da qui, dal sud del sud, da questa penisola nella penisola in mezzo a due mari.


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