mercoledì 24 novembre 2010

Bianco Salento

Tra i borghi più decantati del Salento c'è senza dubbio Specchia: case basse e bianche, scalinate, piccole corti e vicoli di sasso lucidi chiusi al traffico. Qui la vita si gode all'aperto o nelle grandi case dagli arredi raffinati nel centro storico.
Per capire quanto sia animata la vita di questo paese che conta a malapena 5000 abitanti, basti dire che l'ultima edizione de La Notte Bianca (12 agosto) ha richiamato 60mila visitatori.

A pochi chilometri da Specchia, c'è Tricase, con l'austero Palazzo Gallone e la sua frazione di Depressa, dove si erge Castello Gallone dei baroni Winspeare.
E di Tricase è l'antiquario Fernando Baglivo, forse la persona che più di ogni altra ha segnato ed educato il gusto degli interni delle belle case salentine.
Nella sua masseria San Nicola di Tricase organizza incontri per i giovani che vogliono proseguire la tradizione. Negli ultimi anni sono nate così decine di attività di restauro e persino mutatori che hanno appreso l'antica arte del costruire le volte dagli anziani muratori salentini. Da lì sono passati tutti, da Helen Mirren a Bruno Rubeo a Lord McAlpine, uno dei primi ad innamorarsi del Salento. Per istruirli al gusto salentino li porta in quello che lui stesso definisce "il prototipo": una casa vicino la chiesa dei diavoli, un edificio ottagonale del Seicento, realizzata con gli scarti di pietra di cava e tufo. E tutti, dopo averla vista, dicono: "Anche la mia la voglio così".

Semplice, raffinata solare. Come il cuore del Salento.

3 commenti:

luce ha detto...

Il Salento è una terra della bellezza indescrivibile e che visito sempre con piacere. Dopo aver scelto per diversi anni la formula del campeggio, quest'anno ho optato per l agriturismo e ho avuto modo di conoscere meglio anche l'ottima cucina pugliese!

Unknown ha detto...

Peccato che però i nostri amministratori abbiano deciso di far fuori il Salento che noi amiamo costruendoci sopra una superstrada a 4+4 corsie,larga in media 70 metri che asfalterà ettari di uliveti, demolirà km di muri a secco, decine di pajare e lamie, scaverà tunnel e ci mostrerà alla fine bellissimi viadotti sostenuti da piloni in calcestruzzo, terminando a Leuca con una rotonda circolatoria di 425 metri di diametro, che non ha eguali nel mondo. Questo ecomostro si chiama ss275 e non serve praticamente a nulla se non ad arricchire i politici che l'hanno sponsorizzato (quando c'è la trippa diventa tutto bipartisan) e chi godrà degli appalti milionari. Nonostante le diffcolatà economiche del Paese,infatti, CIPE e Regione Puglia hanno di recente stanziato 288 milioni di euro per la realizzazione di questa disgrazia ambientale. E nessuno pare preoccuparsene, se non la popolazione del basso Salento.

OracoloSalentino ha detto...

concordo con la posizione di marcello, anche se ritengo che in qualche modo la maglie-leuca andrebbe resa più comoda, sicura e veloce...occorrebbe saper conciliare le ragioni della sicurezza con l'ovvia esigenza di tutelare il territorio e le sue peculiarità.