lunedì 22 novembre 2010

Salento, buen retiro

Chi decide di abitare il Salento acquistando una pajara, una masseria o una casa nel cuore di un borgo antico, non si circonda solo di maestosi ulivi e piccole chiese campestri a pochi chilometri da una mare cristallino, ma di anni di storia: non c'è paese che non abbia una facciata di una chiesa o di un palazzo dove il barocco prorompe nei toni caldi della pietra leccese.

Tra i borghi più belli, Acaya è una vera e propria cittadella fortificata cinta da mura. La scultore porta di ingresso, il castello con baluardi e fossato in stile aragonese che spesso ospita eventi e mostre, promette uno stile di vita raffinato e reso più mondano dalla recente apertura del campo da golf dell'Hilton Acaya Golf Resort.

In località Cenate invece, vicino a Nardò, sono le scenografiche ville dei signori locali, che qui, alle spalle del tratto di costa tra Santa Caterina e Santa Maria al Bagno, trascorrevano le loro vacanze, a promettere un buen ritiro.
Chi volesse sperimentarlo sappia che in questa zona è in vendita una villa di fine Ottocento sapientemente restaurata, con tanto di volta ottagonale nel salone centrale e pavimento di cocciopesto.

Storia diversa quella di Galatina; basti osservare l'antico basolato della piazza principale, i palazzi d'epoca e le chiese, a partire da quella di Santa Caterina d'Alessandria, una delle più belle del Salento.
Il fascino della città è legato a uno degli aspetti più misteriosi della cultura salentina: il tarantismo. E se ogni 29 giugno Galatina riempie le sue piazze e i suoi vicoli di luminarie multicolore, al ritmo ossessivo e travolgente della pizzica, la campagna circostante esibisce una riacquistata armonia insieme ai parchi di ulivi secolari delle ville sempre più oggetto di restauri integrati con l'uso di energie alternative come il solare o il fotovoltaico.

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