domenica 21 novembre 2010

Tra gli ulivi, vista mare: l'entroterra salentino

Basta un fugace giro per i paesi dell'entroterra leccese per provare il gradevole stupore di trovarli pressochè intatti.

Paradossalmente, la fortuna di questa terra è stata la forte emigrazione del dopoguerra. Per quarant'anni, infatti, i centri storici sono stati quasi abbandonati; poi, grazie all'apporto economico di chi voleva tornare alla propria terra e ad altri che apprezzavano l'architettura locale, ecco che paesi come Melpignano, Tricase, Presicce o Alessano hanno ripreso vita.
A volte, come nel caso di Specchia, sono le intuizioni di illuminati amministratori locali e il buon uso dei finanziamenti comunitari a originare fenomeno innovativi per il turismo, come la nascita del primo albergo diffuso della Puglia.

La cosa più confortante è che nella quasi totalità dei paesini dell'entroterra del Salento la sensibilità verso il territorio è in crescita e persino il gusto, in questi anni, si è evoluto, tanto che quasi per eccesso di zelo si rischia di cadere nell'errore opposto e trasformare la pietra a vista in una moda.

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