venerdì 5 novembre 2010

Cose da fare e da vedere nel Salento: l'artigianato

L'artigianato salentino è riuscito a sopravvivere a tempi frenetici e indifferenti sapendosi anche rinnovare e trovando nuova linfa nei giovani che hanno deciso di non partire più, di non abbandonare la loro amata terra.
Esso si caratterizza nelle diverse zone del Salento a seconda delle materie prime.
La pietra leccese viene ancora estratta dalle numerose cave e diventa oggetto d'arte, complemento d'arredo e decorazione architettonica. Le chiese, i palazzi gentilizi, le decorazioni ornamentali: tutto a Lecce e nel Salento è stato voluto e realizzato con il materiale che più di ogni altro sembrava prestarsi alle fitte trame decorative del barocco.
Oggi la pietra leccese vanta un riconoscimento artistico in ambito internazionale e rappresenta uno dei materiali più richiesti all’estero per la realizzazione di ville e palazzi.
L'umile cartapesta prende vita con i "pupi" e le statue dei santi, che fuori dalle botteghe degli artigiani per asciugarsi al sole fanno compagnia a chi si aggira tra i bassi del centro storico leccese.
Grazie alla facile reperibilità della materia (paglia, stracci, colla e gesso) e alla semplicità della lavorazione, la realizzazione artigianale di prodotti in cartapesta di pregio si è tramandata nel corso dei secoli, specializzandosi nel settore dell'oggettistica, in particolare di soggetto religioso.
Lecce ha rappresentato sin dall'inizio del Settecento e ancor più nei secoli successivi, uno dei maggiori centri di produzione della cartapesta.
Ma l'artigianato si allunga anche sulla ceramica e la terracotta, produzioni antiche e ancora oggi fiorenti nel Salento, anche grazie alle ricche cave di argilla rossa presenti sul territorio.
Il principale centro di produzione ceramica è Grottaglie, in provincia di Taranto. Nel cuore di questa caratteristica cittadina si è formato nei secoli un intero quartiere di esperti ceramisti i quali, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato anche come frantoi, hanno saputo sviluppare una fiorente attività artigianale oggi riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.
Due i principali prodotti della tradizione figulina grottagliese: i "Bianchi di Grottaglie", manifattura artistica propria di un certo tipo di produzione elitaria e la più caratteristica ceramica rustica e popolare, a cui appartengono i famosi capasoni (da capase, cioè capace), contenitori di notevoli dimensioni foggiati in sezioni distinte e successivamente congiunti e destinati prevalentemente a contenere il vino.

La lavorazione della terracotta vanta una lunga tradizione e trova sfogo nella realizzazione di utensili, contenitori e, alquanto tipici e strani, di fischietti. Si tratta di oggetti di piccole dimensioni, dai colori vivaci e dalle forme bizzarre, il cui valore ludico e simbolico trova origine negli usi e costumi del popolo.
Importante è anche la lavorazione del legno, l'ebanisteria salentina.
La lavorazione del legno impiegato per la realizzazione di mobili, stoviglie e utensili da lavoro, ha origini molto antiche. Il legno preferito è quello d'ulivo, profumato, nodoso, piacevole al tatto quando è lavorato.
Superata l'alveo prettamente domestico o campagnolo della falegnameria salentina, l'ebanista salentino di oggi è artigiano ed artista, affinatosi nell'arte degli intarsi e decorazioni, dimostrando un gusto particolarissimo e un'accuratezza di esecuzione diventata il vanto di un intero territorio.
Perfino gli esili giunchi, intrecciati da mani esperte, diventano canestri, ceste, nasse per la pesca e fiscelle per contenere il formaggio fresco.
Il giunco intrecciato, infatti, ebbe in passato una notevole applicazione in ambito domestico.
La produzione di questi manufatti ha origini molto antiche: sfruttava una materia prima che cresceva rigogliosa in ambienti malsani quali acquitrini e paludi.
In Puglia, è sicuramente Acquarica del Capo il centro d'elezione per la lavorazione del giunco, sebbene ci siano altri centri importanti come Alberobello e Trani.
Vivere il Salento significa vivere le sue tradizioni. Nei piccoli borghi e nelle grandi città il lavoro degli artigiani rivive nella lavorazione di splendide creazioni artistiche, oggi come allora realizzate secondo metodi tradizionali.
Affacciarsi discretamente in una bottega e fare quattro chiacchiere con l'artigiano può regalare sensazioni intense ed impreviste, che aiutano senz'altro a scoprire fino in fondo l'essenza e l'intimità di questa terra...


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