sabato 27 novembre 2010

Un Capodanno da evasori nei trulli del Salento

Nel panorama praticamente sconfinato delle architetture tipiche italiane, i trulli sono gli edifici che più ricordano le case delle fiabe dei bambini: vuoi per il pinnacolo bianco, che permette di individuarli anche da lontano; vuoi per il sottostante tetto a punta, tutto di pietre scure che paiono giocare con il bianco dell'intonaco.
Anche le vie dove tali costruzioni si allineano hanno un aspetto che rimanda ai racconti dei piccoli: un luogo che pare quasi non sfiorato dalla modernizzazione e che l'UNESCO ha voluto proteggere.
Sembra incredibile, ma quelle case in pietra e intonaco, che da lontano si riconoscono per il pinnacolo sulla sommità del tetto, nacquero per "frodare il fisco"....

Nel regno di Napoli, infatti, i signori feudali dovevano denunciare al re ogni nuova costruzione: questo perchè l'autorità centrale non voleva che diventassero troppo potenti e con eccessivi possedimenti.
Desideroso di accrescere i propri avere, il signore di Alberobello, in barba al provvedimento del re, ordinò ai propri sudditi di costruire edifici in pietra a secco, che peraltro era abbondantissima attorno all'abitato, in modo che, all'arrivo dei funzionari reali, questi potessero essere smontati e, quindi, "non risultare", non obbligando pertanto il principe a pagare alcun tributo.

In altre parole, tutto nacque da un inganno...E voi avreste ancora l'impertinenza di prenotare un trullo per passarci il vostro Capodanno?

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