sabato 4 dicembre 2010

Diario di Viaggio: Capodanno in piazza a Otranto (2)

Arrivati nel centro storico di Otranto, ci accolse un imponente castello e decidemmo di avvicinarci per poi capire che lì si sarebbe svolto il tanto atteso evento. Ci addentrammo e scoprimmo un piccolo mondo vivo, viuzze tortuose intrise di fascino, negozietti, laboratori e locali molto raffinati dove poter gustare i piatti tipici della cucina salentina: rimanemmo da subito affascinati dai colori e dall’atmosfera natalizia che si respirava.  
Subito dopo, altra insolita scoperta: nel fossato del castello c’era un  presepe vivente! La gente percorreva tutto il sentiero stazionando man mano di fronte ai vari personaggi, ammirando gli antichi mestieri che venivano di volta in volta rappresentati. L’atmosfera che si respirava era quella dei tempi ormai andati, un’atmosfera calda e ricca di tradizione. Alla fine del percorso c’era una capanna dove veniva offerto dell’ottimo vino locale e della pasta di pane fritta che loro chiamano “pittule”: sfiziose quelle al peperoncino!

L’aria di festa del posto ormai ci aveva  coinvolto e ripercorrendo, allegramente, a ritroso la strada verso la macchina ci accorgemmo che un ristorantino nei pressi dell’uscita del castello stava organizzando il cenone per capodanno. Ragionammo un po’ sull’organizzazione della serata del 31 e decidemmo di prenotare lì per essere il più vicini possibili al concerto (consiglio che oltretutto ci aveva dato un simpatico abitante di Otranto, avvisandoci che arrivando al castello dopo la mezzanotte avremmo perso gran parte dello spettacolo).
La giornata del 31 passò in fretta: avevamo deciso di fare un giro sulla litoranea adriatica, che qualcuno a ragione ha definito una delle strade più belle del mondo con i suoi saliscendi, le curve, le marine e le case dei pescatori, le torri e le orchidee: spettacolo!In men che non si dica, ci ritrovammo a prepararci per la serata, che dall’atmosfera, si preannunciava già frizzante.
Il programma dello spettacolo prevedeva ospiti molto interessanti, tra i quali gruppi locali di pizzica, Mario Biondi, Alexia, Roy Paci e gli Aretuska.

Alle 21 eravamo già seduti al ristorante per l’inizio del cenone.

La serata era fredda ad Otranto, un vento pungente che veniva dal mare. Il ristorante non era molto grande, ma era comunque pieno di tavolate di giovani come noi e anche qualche coppietta solitaria. Aveva un balcone che affacciava sul mare e da lì potevamo ammirare il mare mosso ma con una splendida luna piena che si rifletteva sulla sua superficie. Molto soddisfatti del clima che si respirava e della gentilezza del personale, iniziammo la cena. Il tutto procedeva con il giusto ritmo e gli umori erano sempre più festosi ed elettrizzati, tanto che ad un certo punto ci ritrovammo tutti a fare il trenino passando per il balcone e salutando le persone che ci guardavano dal basso.
È entusiasmante vedere come queste situazioni creino legami tra persone che neanche si conoscono.

Ormai vicini alla mezzanotte, ci affrettammo a finire il dolce.

Continua...

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